20 gennaio 2012

Mio figlio è un genio, evviva!

O avrei potuto dire qualcosa sul confronto generazionale tra me e mia madre nel titolo, ma invece no. Che il vero protagonista oggi è lui, signori e signore: Edoardo. Nano 6enne timido e tendente al dramma, ma anche molto sensibile e, udite udite, dotato di raffinata ironia. E acuto senso di osservazione. Tutto ciò ha prodotto oggi questa brillante e storica conversazione.
Luogo: macchina mia.
Circostanza: andando in piscina, dopo la scuola
Personaggi: io, Edo, Supernonna (mia madre), Lulu (stranamente silenziosa)
Lulu:mamma, Silvia ha invitato anche mio fatello alla fessa domani. Io mi maschero da Minni!!
Edo: Oh no! E io da che mi maschero???
Io: C'è il costume da Buzz dell'anno scorso, o anche quello da cowboy..
Edo: Oh no! Quello dell'anno scorso?? Ne compriamo uno nuovo??
Io: Non so Edo, vediamo...perchè ne vorresti uno nuovo?
Supernonna: No, no! Non se ne compra mica un altro! Va bene quello dell'anno scorso!!
io: Si poi vediamo..
Supernonna (insistente): Eh no, che è questo spreco, mica si può comprare un costume l'anno..
Edo: Guarda che decide mamma!!
Supernonna: eh ma decido anche io! Anche io sono una mamma, sono la mamma di mamma e quindi le dico quello che è giusto o no
Edo: Guarda che mamma adesso è grande eh! Mica puoi pensare di dirle sempre cosa fare!! Ormai non puoi più fare la mamma tu, lei è cresciuta!!
APPLAUSI
A questo punto io ho deciso che mio figlio è il mio eroe. Geniale.
Dovrò fare attenzione d'ora in poi o a un certo punto potrebbe inchiodare anche me.
Intanto nel duro conflitto generazionale con Supernonna so di avere un alleato..mica male no? ;)
PS probabilmente il costume da Buzz andrà benissimo anche quest'anno, anche se Edo si meriterebbe qualunque costume lui desideri dopo il numero di oggi!!!


YES I RUN...more or less ;P

Dunque sono mesi che tante, tantissime persone intorno a me mi parlanbo di quanto sia bello correre. Addirittura un prof universitario prima di iniziare il suo talk sui microRNA si è dilungato su quanto sia bello e quanto faccia bene correre...e insomma, ovviamente il tarlo si è insinuato nella mia tersta..MA IO NON CORRO. No è che ci ho provato, nella mia carriera sportiva (aha ah, sembra vero eh??) ho provato ad affrontare l'allora jogging..ero col mio ex, e ad ogni passo mi diceva di muovermi, forza, devi resistere, vai...l'ho fanculato e poi andando da sola non era stato così terribile...però...maccheneso. Mai provato urrà, o mai piaciuto. Comunque io, sono leggermente cocciuta. Quindi dai e dai, volevo capire e soprattutto provare. Fatto ho affrontato il tapis roulant. Che no, non è come correre beati in mezzo ai campi con la musica nelle orecchie, lo so!! Ma è un surrogato, e questo offre il convento. Così...il risultato???
allora, ieri corso 7 minuti e quasi morta. Oggi corsi 6 e non è che fossi proprio in forma ieri. Camminato TANTISSIMO. 1 ora piena a ritmo sostenuto, per 6,5 km. Ed è fighissimo, dopo mi sembrava di aver conquistato il mondo!! Quindi dopo aver dichiarato la mia totale incompatibilità con l'oggi detto running, mi sono chiesta "ma come diavolo fanno tutti???"
Tipo: la ragazza accanto a me che è arrivata insieme a me e ha corso per ben 30 minuti di fila....comeeeee???? Poi il mio occhio si è per sbaglio posato sul suo display. Ho così scoperto che lei correva alla velocità a cui io camminavo. Dubbio atroce: ma a che velocità si corre???? La risposta è arrivata dando una rapida occhiata ai miei vicini di tapirulàns...alla stessa a cui io cammino!!! AhAH...
Ok, mi concederò un altro tentativo, alla velocità giusta. Vi terrò aggiornati. In alternativa mi riterrò una walker, punto e basta, in fondo va bene lo stesso se una volta tanto non corro ;))

18 gennaio 2012

se la testa è vuota, e quell'istinto materno chissà dov'è

questo è proprio uno di quei pomeriggi lì, quelli in cui penso di essere una madre che forse la madre non la doveva fare. Che chissà se quel famoso istinto io ce l'ho, ma forse più no che sì. che mi sembra che la mia energia vitale sia stata risucchiata dal centro della fronte, e che ora escano solo fumo dalle orecchie e fiamme dagli occhi. Perchè mi sento incapace di mettere i miei bisogni da parte in favore di pazienza e sacrificio, quelle due qualità che ogni buona madre dovrebbe avere sempre, a risorsa illimitata, da poter tirare fuori ogniqualvolta, sul più bello, evviva Mary Poppins. Perchè è difficile ammetterlo ma oggi NON MI VA. I nani sono malati da una settimana. una settimana. Settimana in cui sono stata male anche io, impiegando il mio tempo tra pediatra per loro e ospedale per me. E così loro sono in quella fase tra l'isterico e il sovraeccitato perchè non mettono il naso fuori da troppo tempo, piccoli animali in gabbia. E io dietro a loro. Perchè sono mesi che mi dico che finalmente mi posso prendere qualche giorno qua e là per fare qualcosa, qualcosa che mi vada, che mi faccia bene, qualcosa che mi ricarichi. Perchè è un periodo di merda, e lo stress è ben oltre il livello di guardia. E non ho molte soluzioni a portata di mano, se non quella di ricaricarmi altrove e avere l'energia giusta per affrontare il lato oscuro. E così..visto che il mio contratto è scaduto da 4 mesi 4, io lavoro meno e ho tempo. Tempo per la vita. Ho fatto tanti progetti, piccoli, microscopici e non. E anche di godermi il mio spazio di mamma. Ma poi. Ogni volta succede qualcosa, e va così da mesi, per cui poi mi ritrovo sempre più di corsa, sempre meno aria, sempre più incombenze, e io divento sempre l'ultimo pensiero tra tutti. Annaspo un pò. Loro sono stati ammalati e in vacanza per almeno la metà del tempo, e l'altra metà io ho lavorato e studiato. Quindi: no space.
E adesso sto qui, chiusa dentro casa da stamattina con loro che litigano, si fanno i dispetti, combinano casini, urlano..e io vorrei solo che stessero buoni e tranquilli o altrove. Ecco, io-non-sono-capace. Dopo un pò perdo la pazienza. Non riesco a rinunciare completamente a me stessa. A non avere il tempo di una telefonata, o di scrivere due righe, o di andare in bagno da sola, o di ascoltare una canzone. Divento una gallina isterica, urlo, prego i nani di darmi ascolto...aiuto. Forse davvero non è per me, non ho tutta quella capacità di resistenza. Li adoro, non so farne a meno. Eppure...io non so essere solo questo. io non so annullarmi per loro. Ora vorrei buttarmi sul divano con loro e mangiare pop corn e vedere tv, ma devo pensare ai compiti di Edo, ad intrattenere Lu, a mantenere il punto sulla tv...ecco, io chissà se me la cavo?

11 gennaio 2012

Perchè il caos dà dipendenza


Eccoci qui...prima settimana insieme, ufficialmente, nella stessa casa. Ovvero: Se i nani vengono nel lettone alle 2 di mattina si sentono, che in 4 si sta strettissimi. E così vai con i gomiti in faccia, i piedini piantati nella pancia, il russare di lulu che piuttosto penseresti di avere un camionista nel letto, ma INVECE NO.

E la mezza/trequarti/un'ora in camera a tenere manine/leggerelibri/raccontarestorie la sera per farli addormentare mentre il tuo stomaco grida pietà e insieme a lui varie altre parti del tuo corpo. E la sveglia alle 7 del sabato e la domenica che non puoi restare un minuto in più a letto o ti smontano casa, e invece quella delle 6.45 della settimana che devi farci a pugni per farli alzare.

E il non poter stare in bagno più di 3-2-1 hai finito??? Devo fare pipìììììì!!! Ecco....siamo sopravvissuti??? siii, siamo sopravvissuti!! Anzi peggio...ieri sera, prima serata senza bimbi, lUi gira per quei 3,4,5 metri quadrati di casa, sospira..."eh, i bambini non cisono..." "eh no, sono col papà" "Eh...sento la mancanza..."  O.O   Per dirla alla twitter.. #soncose

9 gennaio 2012

Le mie condizioni

L'ho giá detto che amo il mio lavoro? Si, l'ho giá detto. Ma adesso sono affaticata e stanca. Non solo di come questo anno io abbia continuamente dovuto rivedere i miei compiti per la necessità del lab, non un congresso, non un'ora di lezione, pochi studenti etc etc, ma di quell'assenza di prospettive che diventa sempre più concreta e ti consuma un po' alla volta. Che giá è difficile, ma così è impossibile. E così al quarto mese senza stipendio in attesa di un misero contratto di 6 mesi da 1000 euro al mese ho messo i miei paletti. E allora, se non ti servo lavora tu (alla mia capo). E io mi faccio i fatti miei. E basta. Che è tutto normale eh, nella ricerca italiana, è così che va. A volte ti pagano, a volte no. Lavori senza orari. Anche di notte, anche i week end. Anche gratis. Non stacchi mai. Sono entrata in ospedale con le acque rotte con la bozza della tesi della mia studentessa in valigia. Il pomeriggio ero a correggere il lavoro della mia dottoranda. Ho lavorato fino all'ottavo mese di gravidanza e sono andata in maternità di nascosto. E io amo talmente tanto il mio lavoro che non stacco mai. Le idee mi vengono anche di notte. Il mio cervello non lo spengo mai. E ora odio che questo paese e queste condizioni stiano distruggendo il mio entusiasmo, consumando la mia creatività, avvilendo la mia capacita. E così devo prendetmi uno spazio per potermi ricaricare altrove, perchè io non molli per stanchezza, perchè questo sistema non abbia la meglio. È il mio animo di lottatrice che parla e devo ascoltarlo. Da domani mi prendo una pausa. Penso al resto. Alle altre cecilie. Ho in testa un milione di cose da fare, solo tre settimane ma uno spazio mentale capiente. Per respirare, portare la batteria al 100% e darmi ancora una possibilità. Che questa volta è la mia vita che dovrebbe scrivere i suoi buoni proposito con me, non il contrario. In fondo basterebbe quello di lasciarmi fare il mio lavoro in pace, mica tanto no?

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