Ci sono stati momenti in cui ho creduto di avere tutto. Di essere a posto. Poi ho smontato ogni pezzetto perché mi sono accorta che era tutto finto, e non così adatto a me. Ho ricostruito. Con fatica, perché le cose fatte con fatica poi ti danno più soddisfazione, dicono. Poi ce ne sono altre in cui sembra che il ritorno non arriva mai. Fatichi e basta. Pensavi di essere su una strada, e questo ti faceva sentire nel posto giusto. Prima o poi saresti arrivata. Ma poi la strada te l'hanno cancellata sotto al naso.
E ora.
Persa.
Un nuovo ciclo. In cui il grigio sembra più buio. Che la luce non sempre basta. Che non sei nel posto giusto perché davanti non c'è nulla. Che non sai cosa puoi realmente fare. Che chissà se tanta fatica avrà mai un senso.
Che in fondo vorresti solo stare li, ferma.
E aspettare un altro ciclo. Quello in cui al tuo posto ti ci fanno stare.
4 febbraio 2013
31 gennaio 2013
Liberiamo una ricetta: la pizza di scarola della nonna (napoletana)
Questa è un'iniziativa favolosa. Non la conoscete? Conoscevatela! QUI
E quindi io partecipo.
E siccome sono donna onesta e sincera confesso subito che No, Io la ricetta non la sto cucinando per davvero. No dico, mi conoscete, no? ecco io non ce l'ho fatta con i tempi, e poi sto adieta (ahimè) e non mi voglio così male da preparare uno dei mie piatti preferiti solo per starlo a guardare...
ma ve lo dico come se che ogni due poer tre io me la preparo, seguendo la ricetta della mia nonnina, che poi è passata alla mammina e di cui faccio fiero sfoggio.
Pronti?
VIA!
PIZZA DI SCAROLA (x un pò di persone, a seconda della fame 4-6 ;))
(quella vera, alla napoletana, buona come il pane)
FASE 1: la pasta
Ingredienti: 300 g farina 00
acqua tiepida
2 cucchiai di olio
Disporre la farina a fontanella e mettere al centro una tazza di acqua tiepida, l'olio e il sale. Amalgamare il tutto fino ad ottenere una pasta di una consistenza morbida e malleabile ma non appiccicosa (tipo la pasta della pizza). Regolare aggiunte di farina e acqua fino ad ottenere la giusta consistenza.
Dividere la pasta in due panetti.
In una teglia tonda di ca 30 cm unta con olio (o con carta da forno) di diametro stendere un panetto in un disco di pasta non troppo alto e punzecchiare con una forchetta.
Stendere il secondo apnetto su carat da forno, in un disco con dimensioni leggermente maggiori del primo.
lasciare riposare.
FASE 2 : la scarola
Ingredienti: scarola 1 cespo
indivia 1 cespo
o scarola 2 cespi
acciughe 6
capperi una manciata
olive nere 10
olive verdi 10
pinoli una manciata
uva sultanina una manciata
(aglio 1 spicchio)
Vi consiglio 1 cespo di scarola ed 1 di indivia che insieme sono ottime.
A scelta potete scottarle prima in acqua bollente salata o lasciarle appassire direttamente in pentola.
In una padella antiaderente grande mettete :
olio, acciughe, olive verdi, olive nere, uvetta, capperi, pinoli. (A discrezione uno spicchio di aglio, vi consiglio vestito così da non risultare troppo forte.) Lasciate soffriggere un pò (e togliete l'aglio).
Aggiungete la scarola e l'indivia strizzate e tagliate.
Fate insaporire per 10-15 minuti O lasciate cuocere e aspettate che siano ben asciutte.
Lasciate raffreddare e controllate che non ci sia troppa acqua.
Mettete la verdura nella teglia dove avevate steso la pasta, distribuite sul fondo e coprite col secondo disco di pasta. Sigillate con le dita, bucherellate con una forchetta e infornate!
180°C per un tempo di 20-40 minuti a seconda che abbiate il forno elettrico o a gas:
Lasciate raffreddare e
Siccome sono magnanima vi posto una foto presa dal web, per darvi un'idea...
![]() |
pulcinella.291.forumfree.it |
Fatemi sapere!!!!!!
PS nonchè NB : dato il mio smodato amore per questo piatto io ormai "vado a occhio" (e anche un pò a braccio)... quindi fate vobis, se la pasta vi sembra poca...fatene di più ;)))))
e non dimenticate: la musica!!!!!!!! Prima, durante e dopo ;))
28 gennaio 2013
CHI FA LA SPIA
non è figlio di Maria
non è figlio di Gesù
quando muore va laggiù
va laggiù da quell'ometto
che si chiama diavoletto..
la conoscete? la cantavamo sempre da piccoli.
Perchè
perchè la spia non si fa.
non si fa?
non lo so.
Ero una bambina. E ci vuole solidarietà tra bambini. E la spia non si fa.
non si fa se tuo fratello ha rubato una caramella.
non si fa se alla tua amichetta si è rotta una matita.
MA
sono una mamma.
A soli sette anni immagini che il desiderio di primeggiare di un bambino possa portarlo ad agire fuori dalle righe?
lo conosci. E' un bambino tranquillo...forse. educato...abbastanza.
"mamma, oggi è venuto il papà di L a parlare con la maestra! perchè X e Y lo portavano vicino all'armadio, glielo facevano baciare e poi se lui si muoveva sbatteva la testa!" "...come? e lui?" "Eh mamma, lo costringevano!" "E lo avete detto alla maestra?" "No mamma..."
Allora non fare la spia è omertà.
Che invece devi insegnare che fare la spia vuol dire essere forti. E coraggiosi.
che è un punto di forza, perchè puoi aiutare chi è più debole.
Che se non puoi fare qualcosa tu chiamerai qualcuno che lo farà.
E ti accorgi che stai insegnando a tuo figlio a prendere posizioni coraggiose e scomode.
E lo guardi che sta lì, nei suoi piccoli 7 anni, ma non tanto piccoli.
Che già c'è da decidere da che parte stare, separare il giusto e lo sbagliato.
E stabilire che fare la spia è giusto.
non è figlio di Gesù
quando muore va laggiù
va laggiù da quell'ometto
che si chiama diavoletto..
la conoscete? la cantavamo sempre da piccoli.
Perchè
perchè la spia non si fa.
non si fa?
non lo so.
Ero una bambina. E ci vuole solidarietà tra bambini. E la spia non si fa.
non si fa se tuo fratello ha rubato una caramella.
non si fa se alla tua amichetta si è rotta una matita.
MA
sono una mamma.
A soli sette anni immagini che il desiderio di primeggiare di un bambino possa portarlo ad agire fuori dalle righe?
lo conosci. E' un bambino tranquillo...forse. educato...abbastanza.
"mamma, oggi è venuto il papà di L a parlare con la maestra! perchè X e Y lo portavano vicino all'armadio, glielo facevano baciare e poi se lui si muoveva sbatteva la testa!" "...come? e lui?" "Eh mamma, lo costringevano!" "E lo avete detto alla maestra?" "No mamma..."
Allora non fare la spia è omertà.
Che invece devi insegnare che fare la spia vuol dire essere forti. E coraggiosi.
che è un punto di forza, perchè puoi aiutare chi è più debole.
Che se non puoi fare qualcosa tu chiamerai qualcuno che lo farà.
E ti accorgi che stai insegnando a tuo figlio a prendere posizioni coraggiose e scomode.
E lo guardi che sta lì, nei suoi piccoli 7 anni, ma non tanto piccoli.
Che già c'è da decidere da che parte stare, separare il giusto e lo sbagliato.
E stabilire che fare la spia è giusto.
![]() |
tumblr |
24 gennaio 2013
me, on the side
On the side: A parte.
Che sta da solo, che non si inserisce in categorie.
Non è omologato.
Non è omologabile.
IO.
Mia madre ha passato una vita a sminuire ogni mio desiderio di omologazione esaltando di continuo l'originalità a tutti i costi. Il risultato, ovvio, è stato che invece io ho sempre un desiderio irrefrenabile di essere in qualche modo "normale", parte di un qualcosa.
MA
Evidentemente non è contemplato.
Per quanto io mi affanni a cercare categorie e caselle in cui mettermi comoda, inevitabilmente qualche requisito è mancante.
forse mia madre ci aveva visto lungo e ha solo cercato di favorire il mio adattamento al mondo, a parte.
Anni di scout ma lo scoutismo non scorreva nelle mie vene.
Manualità alle stelle ma studi al liceo classico.
Voti da paura ma poi faccio Ingegneria, anzi no biologia.
Faccio la ricercatrice ma poi dopo un pò al bancone mi rompo che io devo lavorare di cervello.
Lavoro di cervello eppure amo le frivolezze da femmina, mi trucco, mi vesto carina e mi metto persino lo smalto...mah. (Se non frequentate i ricercatori non lo sapete ma 9 volte su 10 sono vestiti male e sembra che si siano alzati da dieci minuti, trust me)
Ho un blog perchè io amo scrivere ma non sono una scrittrice, non posso vivere di questo, non saprei cosa inventarmi.
Sono una mamma e ho un blog ma non è un mummy blog, non faccio lavoretti e manicaretti, non sono una influencer.
amo alla follia lo shopping, i vestiti, i prodotti di profumeria. sono aggiornatissima e do consigli a destra e a manca. Ho un blog. Non sono una fashion blogger.
Am(av)o cucinare ma la cena speciale per mio figlio è fatta con la piadina.
Amo fare fotografie ma non ho tempo per fare un corso e uscire e sperimentare.
amo il teatro e la musica classica. vado al cinema a vedere film legeri..ssimi e ai concerti rock.
Amo disegnare e ora posseggo anche una tavoletta grafica ma non disegno più nemmeno mentre chiacchiero al telefono (forse perchè lo faccio nel tragitto casa lavoro, boh)
Mi piace fare le chiacchiere con le altre mamme poi a un certo punto mi chiedo come sia possibile perdere così tanto tempo a parlare di cazzate (ma magari dipende dalle mamme, in effetti)
Sono stata una frequentatrice assidua di palestre e sono parecchio fissata con l'alimentazione sana, poi però a periodi vivo di patatine fritte e cioccolata.
Sono stata una frequentatrice convinta della parrocchia, sono separata, non metto più piede in chiesa da tempo ormai e non sono neanche troppo convinta che farò fare la comunione a mio figlio.
Sono una scienziata, sono un patologo clinico, eppure di tanto in tanto uso l'omeopatia.
Continuo a cercare affannosamente di aggiungere i pezzi amncanti ma non je la posso fare.
Insomma, sono un paradosso. tutto e il contrario di tutto. Non catalogabile.
dovrò farmene una ragione.
Aiuto.
Iscriviti a:
Post (Atom)