4 luglio 2012

Independence day...e le possibilità di essere


La sensazione è quella di essere nella nebbia, e in un posto stretto. Di essere ormai quasi abituata, come quando li occhi si abituano al buio e tu comunque hai l'impressione di vedere bene. Poi se qualcuno accende la luce dici "cazzo come è buio". Ok. e se qualcuno ti fa alzare un pò la testa vedi che sei nella nebbia, e se qualcuno allarga le braccia vedi quanto è stretto il tuo buco. Ecco. Io sono in questo buco stretto. Perchè c'è questa parte della mia vita che proprio proprio pare che non ce la fa. Che per quanto io mi ostini, e mi agiti, e mi impegni poi alla fine sono sempre lì, in un immobilismo sconcertante, tanto più per una come me che del moto perpetuo ha fatto il suo stile inconfondibile di umori ed esistenza. E se da una parte si sente al posto giusto, nella vita giusta, quella che voleva perchè è incasinata e ammaccata e faticosa ma vera e piena e col cuore gonfio, dall'altra si sente sempre spallata e stanca e "ma come ci sono finita e come ne posso uscire?" E viviamo un momento di crisi profonda lo so. Che non è tanto la crisi del non avere i soldi per quanto la crisi tragica, deprimente, frustrante delll'impotenza. del non poter tentare. del non avere posto. della trasparenza. io ad oggi sono una persona socialmente e lavorativamente trasparente. e tutto il mio affannarmi non serve a nulla. E più ti attacchi col tuo sfrenato ottimismo a qualche appiglio ( e lo avete letto nei miei post precedenti) e più arriva la mannaia dell'ultima novità, l'ultima riforma, l'ultima regola. Che al di là di ogni tua capacità di resistenza e sopportazione, di entusiasmo e perseveranza, di tenacia e talento, non ce n'è. NON CE N'E'. Fors epuoi solo decidere quando staccare la spina, forse. Se oggi, o domani, se qui o lì. Forse.
E allora poi c'è questo mondo, che è diventato il mio rifugio. Perchè qui io ancora posso. Posso scrivere e avere chi mi dice brava e chi mi dice fai cagare. posso incontrare persone e avere indietro amicizia e affetto o indifferenza. posso/potrei se ne avessi il tempo, cercare di far parte di qualcosa. Giocarmi delle carte. inventare.
E allora in giornate così mi chiedo se davvero non valga la pena cambiare strada. fare una valigia e lasciare il vecchio per il nuovo. Da pensare, progettare, rischiare. Questo non mi ha mai spaventata. Iniziare una cosa nuova è sempre stato stimolante per me. E anche solo POTER fare, anche per poi dire non ne sono stata capace. Ma provare.
E' questo che mi manca, immensamente. La possibilità. Chiederei quella più di ogni altra cosa. Non un posto, non uno stipendio, non una garanzia. una possibilità, reale, concreta, pulita. in cui misurare me stessa.
Che io debba cercarla altrove?



6 commenti:

  1. Oh Cily, leggo te e mi immagino tra qualche anno...ovviamente spero davvero di avere le tue credenziali un giorno perchè ad ora...proprio ciao!sono indietro di mille punti!
    Leggevo tutta la storia dei BOH...e sai cosa mi fa rabbia?che qui ci sono persone come te, con tutte le carte in regola, con gli attributi giusti, che non possono lavorare come vorrebbero, per una serie di cose che ovviamente dipendono da un sistema universitario, e non solo, che fa schifo!
    Spero davvero che tu possa trovare la tua collocazione professionale e che il tuo mondo cambi in meglio! Sempre!
    Un abbraccio!

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    1. mi sento responsabile, e mi dispiace, di toglierti la speranza, i sogni e la carica che tu ora dovresti avere. Mi ci sono sentita con la mia ultima dottoranda, al mio fianco per ben 6 anni. E alla fine le ho chiesto scusa, perchè avrei dovuto garantirle un entusiasmo maggiore o non sempre ci sono riuscita. se questo è quello che ti piace, vai per la tua strada Michi, la ricerca è bellissima e se ce l'hai nel sangue non mollarla. Non la sciare che questo paese e la sua piccolezza ti allontanino da un amore così grande e bello. Al mondo tu servi. e fuori dall'Italia lo sano, e te o faranno sentire. Che ovunque a noi che facciamo questo lavoro ci trattano come persone importanti che fanno cose importanti. perchè noi il futuro ce l'abbiamo in mano sul serio, soprattutto quello di questi idioti che non ci danno spazio. E questo fa ancora più rabbia, ma vabbè. Tu scrivi una storia diversa e parti. Non te ne pentirai. In bocca al lupo...

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  2. Cily, sai cosa ci accomuna.
    Oggi sono speranzosa, perché ho un semino che ha messo una piccola fogliolina.
    E' piccola, ma c'è. E sai quanto può essere fragile un semino appena germogliato... ma io non voglio che tutto torni come prima, voglio credere che ci possa essere una storia diversa, scritta da qualche parte, che aspetta solo di essere vissuta, e raccontata.

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    1. Che bello...e io sono fiera di te, e felice....e si, l'importante è che ci sia. Io spero di resistere...e che resistere mi porti una fogliolina... vedremo

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  3. Ciao ti leggo spesso. Faccio lo stesso lavoro tuo e sono passato per la tua situazione qualche tempo fa. Alla fine ho mollato, sono uscito dall'accademia italiana e non me ne sono mai pentito. Non voglio essere disfattista o eccessivamente pessimista, vorrei solo provare a trasmetterti il senso di liberazione che si prova dopo essersi lasciati alle spalle il mondo in cui ti trovi.
    In bocca al lupo,
    V.

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    1. grazie v... e lo so, dite tutti così, che uno poi si sente libero...ma sarà che proprio ora che c'è una crisi così nera io davvero non so dove sbattere la testa...

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