5 dicembre 2012

Si salvi chi può

Ci giro intorno. Ci sono dentro. Fino al collo. Anche di più.
È la mia malattia, credo.
Quella caratteristica determinante di me che è croce e delizia, mi fa sentire la migliore e la peggiore. Mi logora eppure mi spinge avanti, sempre, nonostante tutto.
Ha infinite sfaccettature, e cambia nome a seconda delle circostanze.
É tenacia e caparbietà ma anche incapacità di accontentarsi e insoddisfazione, è ambizione alle stelle e non sapersi godere il viaggio accecata dalla meta.
Una, poi un'altra, poi un'altra.
Non faccio mai una cosa alla volta. Difficilmente non raggiungo un obiettivo. Generalmente i miei obiettivi sono molto elevati.
L'altro giorno qualcuno mi ha detto : il tuo corpo e la tua mente ti stanno chiedendo di rallentare, devi rinunciare a qualcosa.
-non posso -devi accettare che non puoi essere al massimo in ogni cosa che fai, come professionista, come madre, come compagna, come donna. Hai degli standard troppo alti. Non puoi raggiungerli tutti in tutte queste cose, devi lasciare qualcosa indietro. -non posso
-allora devi accettare che forse quello che lasci indietro é la qualità della tua vita
Effettivamente la laurea in psicologia fa la differenza a volte.
E io non ce l'ho. È resto attaccata al mio schema malsano e all'illusione di poter raggiungere tutto. É il mio malanno. E io non so curarlo.
E forse,sicuramente lo sto trasmettendo ai miei figli.
E io non so se è proprio un male, che questa resistenza caparbia oltre ogni limite mi ha salvata molte volte.
Eppure vorrei imparare. A rallentare. A mettere da parte. A fare spallucce che pazienza, li non ci arrivo.
E a momenti mi illudo di riuscirci. Ma poi.
Non lavoro al mio massimo. Non sono abbastanza efficiente. Non seguo bene i miei figli. Non faccio sport. Non seguo il mio blog. Non vado a trovare le mie zie. Non twitto. Non vado a trovare la mia amica. Non leggo. Non correggo la tesi del mio studente la sera dopo le 22. Non stiro. Non faccio lavoretti manuali coi bambini. Non studio per il concorso. Non do ripetizioni. Non ho iniziato la dieta. Non ho accettato i turni notturni e del fine settimana nel laboratorio analisi. Non ho scritto quel mega progetto. Non ho preparato bene la lezione. Non sto mettendo lo smalto. Non invito spesso amichetti/e dei nani a casa. Non vado al cinema.

Si salvi chi può.

5 commenti:

  1. Dai...forse a forza di darci reciproche mazzate in testa riusciamo a uscirne.
    Un'amica qualche sera fa mi ha detto "Devi piantarla con questa tua mania di perfezionismo! Ci vuole ottimismo.".
    E' un'amica saggia.

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    1. si, un'amica saggia :) e si, magari riusciamo ad uscire da questo vortice tipicamente femminile ....finchè c'è vita c'è speranza...almeno cerchiamo di forzare la natura con le nostre figlie...ci riusciremo??? O.o

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  2. Ce l'ho!
    Ma sai cosa fa LAmoreMio quando esagero in "Su! Su! Su! Hop! Hop! Hop!", "Fai di più", "Fallo meglio"? Mi abbraccia e mi costringe a fermarmi. Nel vero senso della parola. Mi blocca lì dove sono: a letto, sul divano, su una sedia, in macchina, in mezzo alla strada. E così, nell'immobilità, sono costretta a scegliere e selezionare.
    Se non ci riesci da sola (ed io, come te, non ci riesco)...

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    1. sai che ho fatto phro?? ho fatto leggere il tuo commento direttamente a Lui... ihihihih ;)) (la sacaricabarili :PP)

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  3. pretendiamo troppo da noi stesse, per il bene degli altri. Io ho smesso e adesso ho tutti contro, ero meglio prima!!! Ma io sto meglio adesso! Tieh!

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