18 luglio 2013

La vita che vuoi

-sto partendo, torno subito che senza di voi mi sento nudo.
parole che arrivano dal bel mezzo di un inaspettato momento di solitudine, in occasione di un matrimonio di amici. In mezzo alla catastrofica ripianificazione di tempi e spazi per imprevisti che non avresti voluto. Che una polmonite a luglio alla tua bambina proprio no. Che d'improvviso lei diventa davvero piccola, ma con una grinta che ci vogliono quattro infermieri più te per inchiodarla al lettino ed infilarle un ago. Che però è sempre lei che corre per i corridoi dell'ospedale cantando, fa gli occhi dolci ai medici e diventa la mascotte delle infermiere. Che allora cambia tutto, e non si parte più. Per quel piccolo presepe che ti riconcilia con il mondo da anni, che ha raccolto sorrisi e lacrime nei momenti in cui eri finalmente lontana da tutto e da tutti, al tramonto, all'alba. Quel gioiello piccolo che ti ha accolta, e che finalmente avrebbe accolto anche Lui, e tutti e quattro. E l'aspettavi questa partenza come una boccata di ossigeno piena dopo un anno di apnee e asfissie che sembra non finire più. 
Ma la vita ha fantasia, e ti muove le carte sotto il naso. E ti ritrovi chiusa in casa per due settimane dove il panorama più ampio comprende lavoro, casa, ospedale, farmacia, pediatra. E scopri, di nuovo, che ci sono risorse nascoste perchè incredibilmente non impazzisci. Scopri il gusto di uscire quando la città si sveglia. Torni in quel posto che è un pò casa. Trovi il tempo di guardare avanti e tentare di aprire nuove strade. Eppure. Eppure un momento di pace, di evasione, di solitudine lo pagheresti oro. Perchè poi si sa che la cattività rende gli spazi più angusti e lascia che escano aculei e che pungano fastidiosamente. 
E un pò hai paura che di nuovo gli equilibri si infrangano, per quelle piccole crepe. Così stai lì, col fiato tirato per non muovere troppo l'aria. 
E osservi. e aspetti.
E poi Lui, che parte per andare a quella festa che doveva essere l'inizio della vacanza di noi tutti insieme. E pensi che un pò lo invidi, che gli farà bene, così il rischio di implosione sarà scongiurato.
E invece Lui ti scrive quelle parole. E allora lo sai, che questa vita faticosa e folle, con Lui e con due figli che non sono i suoi, con un ex marito che è ancora così presente, con gli scontri, i musi, e tutto quello che ci vuole per tenerla insieme, per cui hai lottato e in cui hai creduto, 
ecco questa è proprio la vita che vuoi.


28 giugno 2013

una base sicura

web: citazioni famose
una base sicura.
tale dovrebbe essere una madre. quella che seppur ti esprimerà opinioni anche critiche non ti giudicherà mai. quella che comunque andrà sarà accogliente, e di conforto. il bene gratuito. l'amore incondizionato. l'unico di una vita intera. quella da cui tornare quando qualcosa è andato storto. ma anche quella con cui gioire se invece le cose sono andate dritte. perchè come la mamma non c'è nessuno. ed è vero. perchè sembra banale, ma quell'amore incondizionato ci renderà capaci di sfidare il mondo a testa alta, certe che non potrà capitarci nulla di terribile, alla fine un posto sicuro lo avremo sempre. Anche se sbagliamo. Anche se cadiamo. Anche se tutti ci saranno contro. Anche se non sapremo dove andare, o come. Se ci perderemo. Se ci vorrà più tempo.
Questo è quello in cui credo, fermamente.
Questo è quello che cerco di essere per i miei figli, ogni giorno.
A volte sembrano scelte contro corrente, più deboli, troppo morbide.
Lo sembrano senz'altro alla mia di madre che mi ha cresciuta con la convinzione che dandomi quella base sicura mi avrebbe resa debole e insicura, fragile e non autonoma. Una madre che mi ha lanciata nel mondo sempre con una critica di sprono, piuttosto che con un complimento rassicurante. Tanto ci pensa il mondo a dirti che sei brava, io ti devo dire dove sbagli. Il mondo per alcuni versi forse ci ha pensato, a volte. A volte no. Ma quel senso che manchi sempre un pezzo resta. E ti accorgi che quel pezzo lo cerchi ancora, che dentro di te ancora non l'hai saputo mettere. che hai passato una vita a cercare di trovarlo seguendo schemi che non ti appartenevano. Poi li hai smontati tutti, per riconoscerti finalmente nella tua originale essenza. Ma sempre senza quel pezzo.
e ci sono giornate come queste, in cui in teoria hai un successo che però non ti importa e che forse non vorresti, non così, non qui. In cui ti ritrovi invischiata nell'ennesima discussione con quella donna, che sta prendendosi cura dei tuoi figli nel tempo che tu non hai, e con cui non fai che discutere perchè i modi sono quelli che non vorresti. Poi pensi che non importa, che la mamma sei tu, e che quello conta.
Ma in queste giornate, quando devi di nuovo, come sempre, discutere le tue scelte educative con chi non le condivide, ci sono parole che non vorresti sentire.
Perchè hai capito che a te dello sprono non te ne frega niente.
 Perchè tu lo sia dove stai andando, e perchè, e come.
Ed è una scelta, consapevole e convinta, non una fatalità.
E non vuoi persone che ti dicano che non fai bene,e perchè, e quanto. Non persone che ti dicano che sei tutto ciò che loro proprio non concepiscono e non vorrebbero. Soprattutto se sono le persone da cui arriva il tuo sangue. Soprattutto se sono quelle che non dovrebbero mai dire certe cose.
Ed è in giornate così, che ti ritrovi in piedi, controvento, con le lacrime agli occhi, e semplicemente tu SAI che madre essere, e farai ogni cosa per rispettarlo, perchè i tuoi figli abbiano tutto l'appoggio che serve per volare sicuri e forti, liberi di essere tutto ciò che vorranno.

( e lo so che questa canzone l'ho già postata, ma per questo post è semplicemente perfetta)
Che di musica non ce n'è mai abbastanza.
Nè di parole scritte, che ti rapiscono per liberarsi in posti e climi e aria che non sapevi, e che non avresti conosciuto mai se non.
E di film, divorati dal divano da sola la notte, con la finestra aperta in estate o una coperta addosso in inverno. Con le lacrime o le risate, a immaginare, e toccare, e sentire.
Evasione. Ossigeno. Sangue nuovo. 
E la musica... la musica. La risposta ad un bisogno in formato tascabile. C'è sempre quella giusta, sempre. 
E non ne hai mai abbastanza.


26 giugno 2013

ZEROTHINKING

Ho tempi stretti, tanto da dover inserire in una to do list la pipì, così che io sia sicura di avere la possibilità di farla perchè sono nel luogo giusto al momento giusto.
E pensieri densi, da non riuscire a passarci attraverso. così che io preferisca sempre di non pensare affatto, e svegliarmi nel cuore della notte col cuore in gola, la testa offuscata e la nausea perchè la notte non so tenermi fuori dalla nebbia.
Resto qui, attaccata unghie e denti a quello che amo e so fare, contro tutto e tutti, contro logiche e dinamiche, contro un mondo che non mi ha dato il cognome giusto, che mi ha tolto la persona utile, che mi risucchia e consuma energia e passione senza darmi nulla in cambio.
Osservo eventi contrari arrivarmi addosso e tento di restare in piedi, senza chiedere a me stessa di cercare risposte che forse non esistono nemmeno.
Rosicchio momenti da madre, sempre troppo pochi, sempre inquinati da malumori, stanchezze e cosa da fare. Sempre non abbastanza.
Soccombo all'assenza di un tempo per me, sia una corsa controvento dove lasciare andare i pensieri annidiati, o cinque minuti di sole forte a scioglierti fino all'ultima goccia, o un film, o un libro, o solo quel momento necessario a far uscire fino all'ultimo cm cubo di aria per avere al sensazione di essere più leggera di quei famosi 21 grammi.
Passo in rassegna la mia lista di doveri, attribuiti e autoinflitti, senza essere mai in pari.
I miei goffi tentativi di eclissarmi hanno conseguenza apparentemente mai favorevoli.
Chiedo troppo, a me stessa, a chi ho intorno, alla mia vita, ai miei figli probabilmente.
Non so curarmi in questo momento.
Vorrei piuttosto qualcuno che curasse me ma, come mi fu detto tempo fa, non faccio capire che ho bisogno di aiuto, deve essere questo il motivo per cui raramente mi si offrono punti di appoggio che quasi sempre mi vengono chiesti.
Non so, sono in questa fase di zerothinking, hold on please.



PS ecco, io i tutorial, i posts di DIY, ora lo sapete perchè, ma io quelli proprio no.


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