Ci sono frasi che semplicemente non andrebbero dette
che nel momento in cui toccano l'aria acquistano una consistenza plumbea
penetrante
che entra lì, dentro orecchie e cuore,
giù fino in fondo.
Quella consistenza densa non si scioglie poi.
Non c'è calore, o passione fluida che la lavi via davvero.
E' un attimo, di troppo.
Che magari tu certi pensieri li immagini, che passino.
Che la testa lo comprende, che sia lecito.
Ma prendere forma, suono, voce,
quello no.
L'amnesia arriverà, certo,
ma sarà calma apparente, fino al primo ricordo sfiorato.
Questo è un furto, lo dichiaro apertamente.
Però è uno di quei furti fatti col cuore, perchè oggi voglio liberare una ricetta semplice ma che non avevo mai incontrato prima di conoscerla dalla mia quasi ex suocera. Perchè si sa che la mamma del marito è una figura scomoda, e nel diventare ex la scomodità diventa pure spigolosa assai...ma 'ste (ex) suocere hanno pure tante belle cose, e se le condividono con noi è ancora più bello. E poi, la torta di riso della nonna Luisa resta nel mio cuore, ed è la droga legalizzata di mio figlio, perchè è pure senza glutine.
E' un primo, un aperitivo, un finger food, una merenda...un jolly. Provare per credere!
Ovviamente mi conoscete (alcuni no ma sappiate che vado per uno a dir poco) e allora io stasera mentre guardo masterchef e scrivo questa ricetta molto semplice NON sto cucinando per voi...ma facciamo come se :P
E allora la premessa è : riempite la cucina di amore di nonna, mettete su questa
(che secondo me ci sta bene) e via:
Ingredienti: 3 hg riso, 2 uova, olio qb, latte qb, sale, parmigiano a volontà
Lessate il riso in abbondante acqua salata e scolatelo al dente. Mettetelo in una terrina e ricopritelo a filo di latte. Lasciate riposare per 1 ora circa, e verificate che il latte sia stato completamente assorbito. Quando assorbito, aggiungete 2 o 3 cucchiai di olio, le uova intere e il parmigiano. Mescolate e mettete in una teglia rotonda unta di olio di circa 30 cm di diametro. Schiacciate bene l'impasto in modo che la "torta" abbia uno spessore di circa 2 cm. Infornate per circa 1 ora a 200 °C e controllate che si formi una crosticina dorata. Sfornate, lasciate raffreddare e consumate a volontà!
"Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web"
Sovraffollamento mentale.
questo il mio stato (spesso usuale mi rendo conto).
Cosa fare?
Delle liste non bastano. No.
C'è questa cosa di un nuovo lavoro (ve l'ho detto? No? si si...da qualche parte....) vabbè, la nutrizionista.
e allora mille mila corsi, millemila idee...perchè poi se sei ricercatrice nell'anima...come dire? Lo sei per sempre. E quindi tu ricerchi, sempre e comunque. sei una macchina che accumula informazioni per avere la visione d'insieme e solo dopo attente valutazioni, scegliere.
E all'interno di questa cosa mille idee di come partire: un nuovo blog, perchè le cose che scopro le voglio diffondere, perchè il mio animo è social e perchè vi voglio bene; un'idea, un sogno di unire divertimento e lavoro; e ancora di più.
Poi però c'è il lavoro "tradizionale", quello a cui sono attaccata come una cozza...e l'idea di puntare più in alto ancora, di provare a dire qualcosa di più, a lasciare il segno, a non mollare. Perchè qualcosa di piccolo l'ho già detto e qualche sassolino l'avrò anche lasciato... ma poi mi arrivano idee su idee...e quando scopro dopo anni che qualcuno con più mezzi va avanti e dà ragione alle mie intuizioni...allora ho voglia di volare alto, e rischiare...
Poi ci sono io e tutto il mio resto. Questo blog che mi chiama sempre e a cui non rispondo quasi mai, la mia Nikon ammiccante che ho lasciato in un angolo della mia piccola casa, la voglia di lasciar andare i pensieri e le dita, e non solo per scrivere ma anche per disegnare, come facevo tanto tempo fa...
E la voglia di sciogliere le idee e le gambe con solo la musica nelle orecchie...
e mi pare che sto scrivendo sempre le stesse cose.....
vabbè ciaoooooooo
ve l'ho detto che c'ho la testa sovraffollata...aiutatemi, su!
Se ne va un anno faticoso, soprattutto per avermi costretta ad affrontare realtà che non volevo, delusioni e disillusioni, di persone e di cose. Per avermi mostrato che la fiducia non sempre è ben riposta, che i piani vanno cambiati, ancora e ancora. Che puoi tentare di essere la miglior madre del mondo ma se non sei la migliore te stessa per te stessa non riuscirai ad essere abbastanza convincente. Che quando credi di stare ferma a volte stai percorrendo la strada più lunga e più difficile. Che avere una persona di fronte non vuol sempre dire godere di un affetto sincero, e che averne una al di la di uno schermo può voler dire esattamente il contrario. Questo 2013 mi ha regalato nuove consapevolezze, e la voglia di risparmiarmi un pó. Mi ha sorpresa più forte e salda di quanto avrei detto, e mi ha regalato il miglior posto dove essere: la mia famiglia. Bizzarra, faticosa, incomprensibile.
Mi lascia esausta, e ancora impaurita per tutto ciò che sarà. Eppure...che sia un 2014 soprattutto sereno, con le persone che amo e che mi amano, che sia un anno fatto di spazi nuovi e liberi, da riempire di sogni e progetti, di sorrisi e abbracci. Che sia un anno da ricordare.
AUGURI
(E che sia in anno in cui io riesca a stare un pó di più anche qui ;)