27 novembre 2012

vapori



ho il ferro da stiro alle mie spalle...credo siano anni che non lo tocco. e adesso devo, che la mia fatina non c'è più, e io devo stirare. Ed è una cosa piccola e stupida, eppure mi fa sentire il cuore piccolo. Che in ogni angolo della mia casa c'è un pezzetto di quella piccola donna, che non ci riesco a non pensare che devo ricordarmi di chiederle, che devo dirle, che è una settimana che non la vedo. E non ci pensi che una mancanza possa diventare così grande e presente, all'improvviso. Che non ti lasci più sola, nè di notte nè di giorno. In pensieri sfuggenti, in guardi che sfiorano oggetti, fiori, angoli...di vita. Ci sono cose che sento come lasciti. Quel piccolo rododendro da travasare. La rosellina bianca che sembrava morta e quelle mani d'oro hanno resuscitato. Le olive da raccogliere per seccarle e metterle sott'olio. Il ciambellone...quella ricetta segreta capace di farlo crescere fino al cielo soffice come una nuvola e con il sapore di una merenda  a casa della nonna in un pomeriggio d'inverno. E io non l'ho imparata.
Sono malinconica, e affaticata da troppe cose che il loro verso faticano a prenderlo, che vorrebbero quei cinque minuti di sorrisi e parole sagge di chi sembrava non fermarsi mai...
e invece adesso mi tocca stare qui, con questo stupido ferro da stiro in mano, a confondere lacrime e vapori...
e come si fa adesso?


21 novembre 2012

Gina




Gina. La mitica Gina. Una donna con una carica da spiazzare chiunque. In unmetroecinquanta scarsi, con una nuvola di capelli bianchi in testa ed un cuore troppo veloce. Piedi troppo freddi. Mani troppo fragili eppure capaci di creare e fare. Un cuore grande.
Se mai c'è stata una tata nella mia vita è stata lei. Piombata in casa di  mia madre quasi 30 anni fa. Efficiente, svelta, favolosa. Testarda come un mulo. Era capace di prendersi cura di una casa e di chi ci stava dentro in un modo quasi romanzesco, come quelle governanti che troveresti in un film di James Ivory, e che vorresti tanto in casa tua.
E lei in casa mia ci è tornata, più di 20 anni dopo, per caso. Quando con un nano di pochi mesi  e appena tornata al lavoro full time mi ero ritrovata senza nessun aiuto in casa. Per strani giri ho ritrovato lei, che abitava praticamente di fronte casa mia.
E da allora lei mi ha accompagnata, prendendosi cura di me, dei miei figli, della mia casetta. Ha vissuto la nascita di Lulu, e mi ha fatto trovare un mazzo di fiori in casa il giorno che sono tornata, ha cucinato il suo famoso ciambellone per ogni compleanno di Edo e Lu, e il rotolo alla nutella, le lasagne, le melanzane e qualunque cosa le venisse in mente ogni volta che le andava così. E' stata con noi quando mi sono separata e mi ha aiutata tante volte che ero sola intrattendendo i miei nani mentre dovevo fare qualcosaltro.
E' stata una presenza quotidiana e costante. Lei e la sua testardaggine che la portava a fare sempre troppe cose rispetto a quelle che avrebbe dovuto. Mi diceva "Lo so, ti ho fatto arrabbiare. Ma così non si poteva" E io trovavo le cose messe come diceva lei, le piante spostate, cinque lavatrici fatte e via dicendo. Era incredibile.
Non riesco a mettere nero su bianco la forza e l'affetto che una personcina così ha portato nella mia vita.
Stanotte Gina se n'è andata, all'improvviso.
Io ancora non ci credo. Stavo sistemando casa per non farla arrabbiare e sovraffaticare quando sarebbe venuta stamattina quando mi è arrivata questa telefonata. Ho visto il suo nome sul cellulare e ho pensato che alle 7.44 stesse fuori la porta e vedendo tutto chiuso mi volesse chiedere "Che disturbo? Vado via? Vengo dopo?" con quegli occhi vispi e quella voce squillante che manco una ventenne.
E invece no.
E questo post non so neanche se mi piace perchè non si capisce che persona che era e quanto bene le volevo.
Era una nonna. Una mamma. Una vecchietta che mi ha voluto bene come fossi le figlia che non aveva.
E io non ci posso proprio credere che non mi farà più arrabbiare mettendomi le cose nell'ordine che decide lei o sbucando la domenica mattina con una teglia di lasagne quando ti sei appena messa a dieta.

12 novembre 2012

Tutto a posto e niente in ordine



Eccomi. Più o meno. Che quello che vedete/leggete è quasi quasi la proiezione astrale del mio io che intanto sta facendo altro.
Perchè
Ho la testa piena di pensieri. Densi.
Di quelli che un the caldo non sempre basta. E un bagno caldo neanche. Che poi nei vapori sembra che loro prendano forma, e allora quasi quasi meglio il frastuono là fuori va.
Che la mattina ti svegli così, con un pò di broncio e non sai perchè. Ma poco dopo nel traffico qualche flash ti balena e allora eccoli lì, ancora loro.
Che ancora ti manca, ti manca il tempo. L'aria. Il nulla. Dio quanto ti manca.
Lo baratteresti facilmente, il tempo.
Per passare quei momenti fatti di niente. Di respiri. Di odori. Di umidità che fuori piove. Di parole giocate e sorrisi sdentati. Di racconti. Di giochi. Di baci con lo schiocco.
E quelli di noi, che non ti vuoi alzare tanto è domenica e i bambini non ci sono. Che si può pescare direttamente dalla scatola dei cereali stando ancora a letto che alzarsi non serve. Che ti puoi alzare per scivolare direttamente sotto una doccia bollente e stare lì, ore, in mezzo a quei vapori fatti di nulla.
Avvolgerti in un profumo. E passare il pomeriggio avvolta in una coperta calda guardando serie tv.
Il silenzio in testa. Quello.
Ma c'è il caos. E niente è in ordine. Ma è tutto a posto.
Passerà.
Che ci sono anche quei momenti lì, che la stessa vita che ti sta risucchiando manda scariche dritte al cervello e al cuore. Sei tu. E' la tua vita. L'hai costruita. E sai che è come la vuoi. Che sei dove vorresti essere.
Avessi solo quel giorno in più...


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