Non potevo esimermi dal fare un commento.
Ne farei uno lapidario se potessi, come molti hanno già fatto in rete, ma invece voglio spiegare.
Che è facile dire che i giovani sono schizzinosi. Che le aule universitarie sono piene. Che si laureano tutti e poi nessuno va a lavorare, Che per fortuna che ci sono gli extracomunitari che lavorano perchè gli italiani certi lavori non li fanno.
E' facile.
Non è del tutto falso, siamo onesti.
Perchè io all'Università ci "lavoro" (e uso le virgolette perchè di fatto se ti pagano 6 mesi su 12 e ti pagano meno di una commessa, senza INPS, ferie, permessi etc non so se si chiama lavoro, ma diciamo di si). E ci sono tanti ragazzi che studiano e non dovrebbero. Perchè dovrebbero fare altro. Tanti. Vengono da regioni in cui per tradizione e per possibilità non c'è modo di andare a lavorare subito dopo il liceo o l'istituto tecnico. E allora li spediscono a studiare. A Roma. La metà + 1 dovrebbero andare a lavorare. lo so.
MA non ci sono solo loro.
Ci sono tante persone, anche meno giovani, che hanno una formazione con i controcoglioni e il lavoro non ce l'hanno. Che vengono sfruttati. Che lavorano molto al di sotto delle loro possibilità.
Non sono i neolaureati viziati di cui parla la ministra dei miei stivali. Sono persone adulte, padri e madri di famiglia, che in questo momento della loro vita e della loro carriera dovrebbero raccogliere dei frutti. Quelli su cui lo stato ha investito e che ora dovrebbero ripagare in produttività. Quelli che uno ogni tanto va all'estero e se ne fa un caso nazionale, e io ogni volta non capisco come si possa stuprirsi di uno che va all'estero quando il vero stupore è nei confronti di chi potendo andare invece resta.
Ecco per quelli varrebbe la pena ricordarsi cosa dice l'art. 4 della Costituzione Italiana (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.. )
E ricordarsi che il ministro Fornero dovrebbe garantire quel diritto a tutti, non solo a quelli a cui è facile fare una lavata di testa ogni tanto.
Il fatto e' che secondo me la Sig.a Fornero vive su un altro pianeta così come molti suoi "colleghi"!!!!!
RispondiEliminaConcordo con mammapiky
Elimina"E ci sono tanti ragazzi che studiano e non dovrebbero. Perchè dovrebbero fare altro. Tanti. Vengono da regioni in cui per tradizione e per possibilità non c'è modo di andare a lavorare subito dopo il liceo o l'istituto tecnico. E allora li spediscono a studiare. A Roma. La metà + 1 dovrebbero andare a lavorare. lo so.
RispondiEliminaMA non ci sono solo loro."
... tra le frasi della fornero e questo commento non so quale sia il più infelice!!! io so che l'intenzione era "buona" e non mi metterò certo a discettare su questa frase perché sono sicura che saprà da sola di aver detto una cosa di cattivissimo gusto.
quindi, come molti giornalisti, commentatori e parti in causa, anche lei non ha capito proprio il problema!
saluti, rosa
Cara Rosa, grazie del suo punto di vista. Ahimè non trovo il cattivo gusto nella mia constatazione su uno spaccato di società che vivo quotidianamente. Forse lei ha accesso a scenari diversi.
EliminaQuanto al problema credo sia ben complesso e non pretendo di averlo capito appieno, eppure ritengo che si facciano parecchie chiacchiere e in modo facilone sulle questioni che riguardano la nullafacienza, la scarsa volontà e l'inadattabilità dei giovani (e non solo giovanissimi ripeto) precari italiani, non considerando che esiste anche una grande fetta di persone che non chiederebbero altro che poter lavorare, nel rispetto delle loro competenze e capacità, come, appunto, la costituzione dice dovrebbe essere garantito.
grazie per la risposta, non è da tutti blogger rispondere! è chiaro che io mi riferivo alla questione della provenienza, sono d'accordo su tutto il resto. io sono del sud e ovviamente ho intuito ciò che voleva dire... è come se ognuno per poter dire la sua, contro certe scelte governative, debba per fair play dare una parte di ragione. in questo caso la moneta di scambio erano questi poveracci asini del sud che vengono a roma a svernare. per sua esperienza sarà sicuramente così, ma non credo che si esaurisca nella sua facoltà o nel suo ambito. quindi sono delusa che si risponda ad una faciloneria con un'altra faciloneria. quando, in realtà, il problema, secondo me, è che la fornero parla di occupazione e lavoro come se fossero cose che guarda da lontano, che magari non conosce e su cui non può agire. invece lei è il ministro del lavoro e del welfare, il potere di fare le regole, se volesse, l'avrebbe lei... ma forse sono solo una vecchia brontolona... buona serata
Eliminacara Rosa, le rispondo volentieri,altrimenti che bloggo a fare?? Non per fare dei soliloqui! Il mio riferimento non era solo alla gente del sud ma in generale a quella "non del nord" qui in italia. Proprio quest'estate l'ho trascorsa con degli amici piemontesi e non ho potuto non notare come lì, dove ad esempio lo sviluppo industriale è ben più alto che al centro e al sud, molti ragazzi hanno la possibilità di scegliere di non studiare. Trovo che purtroppo queste stesse possibilità non esistano in molte regioni (sicuramente nel centro sud più che al Nord). Non credo che ci sia una responsabilità (o almeno non completa) nei ragazzi in questione. La colpa è nello scenario, loro hanno meno possibilità e le alternative allo studio sono poche. Questo è l'ennesimo limite dell'Italia. Gli asini ci sono ovunque, e la loro diffusione non dipende assolutamente dalla loro provenienza. Ho avuto studenti del sud in gambissima, e ho visto asini del nord.
EliminaRipeto, il problema è nella gestione generale di questo paese, e potremmo facilmente cadere in discorsi banali o demagogici. Io come lei, credo che chi avrebbe gli strumenti di fare troppo spesso chiacchiera. E l'attuale ministro del lavoro di chiacchiere ne sta facendo parecchie.